Buongiorno a tutti.
Fin dal mio ingresso in Parlamento, mi sono occupato delle tematiche attinenti la digitalizzazione, sia a livello settoriale, come vice-presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, sia a livello più generale, con l’attiva partecipazione all’Intergruppo Innovazione. Nel corso della mia attività istituzionale ho dovuto più volte prendere conoscenza di decisioni emesse dall’autorità giudiziaria. In tale frangente, ho potuto constatare l’assenza di una banca dati telematica delle sentenze, e la frammentazione degli archivi a livello di singolo tribunale.
Più recentemente, ho avuto modo di confrontarmi, insieme al mio collaboratore Avv. Fiorentini, con il Dott. Valloreja, funzionario responsabile dell’Archivio del Tribunale di Milano, che mi ha reso edotto di una situazione di significativa gravità. Infatti, la maggior parte degli atti processuali archiviati in Italia sono ancora conservati unicamente in formato cartaceo. Tali fascicoli, alcuni risalenti a molti decenni fa, vanno incontro al normale deperimento del loro supporto fisico. Questo fenomeno è tanto più grave, a parità di tempo e di condizioni di conservazione, quanto più bassa è la qualità e grammatura della carta. Nel caso dei documenti incorporati sulle c.d. veline, il degrado è tragicamente rapido.
Alcuni dei fascicoli che rischiano di andare incontro a un sostanziale macero riguardano casi di grande importanza storica, sociale e politica per il nostro paese. Mi riferisco non solo a grandi casi di cronaca, o a sentenze significative per l’evoluzione giurisprudenziale in alcuni ambiti, ma anche al fenomeno mafioso e a quello terroristico. Quanto a questi ultimi fenomeni, residua un interesse investigativo anche attuale, dimostrato da recenti di richieste di rogatoria internazionale presentate da un nostro partner europeo per accedere a parte di tale documentazione.
I calcoli sommari a nostra disposizione indicano in circa Euro 0,4+Iva a pagina il costo di digitalizzazione, comprensivo dei costi per ricomporre le pagine danneggiate. Tali costi sono quelli che l’Archivio di Milano ha già effettivamente ed autonomamente sopportato per preservare alcuni fascicoli in stato di degrado urgente. Per renderci conto di quanto sia significativo il materiale salvato, basti sapere che mi è stata esposta la scansione di lettere scritte da Adolf Hitler e Benito Mussolini, estratte da un fascicolo degli anni ‘50. Tuttavia, l’Archivio non ha la possibilità di intervenire in modo autonomo per operare la completa digitalizzazione di tali documenti. Tra l’altro, le capacità economiche, organizzative e la sensibilità del Tribunale di Milano rispetto all’argomento difficilmente sono comuni a tutti i Tribunali della penisola. Se si vuole salvare questa ingente quanto cruciale documentazione, centralizzarla e renderla poi disponibile per via telematica a tutti i soggetti interessati, è necessaria una somma stimabile in 15 milioni di Euro per tutta Italia. Si tratta di una somma invero contenuta e tra l’altro frazionabile in più anni.
Per questo, ho prima mandato una lettera al Ministro, alla presidente della commissione giustizia della Camera del Deputati e al Vicepresidente della commissione Antimafia,
e poi redatto una risoluzione, per impegnare il Governo a "provvedere urgentemente alla digitalizzazione dei fascicoli di processi di interesse storico di cui in premessa, realizzare una banca dati pubblica delle sentenze di interesse storico, dotata di diversi livelli di accesso per la consultazione e l’estrazione di informazioni da parte dei soggetti interessati" e, ovviamente, reperire le risorse necessarie.
e poi redatto una risoluzione, per impegnare il Governo a "provvedere urgentemente alla digitalizzazione dei fascicoli di processi di interesse storico di cui in premessa, realizzare una banca dati pubblica delle sentenze di interesse storico, dotata di diversi livelli di accesso per la consultazione e l’estrazione di informazioni da parte dei soggetti interessati" e, ovviamente, reperire le risorse necessarie.
L'On. Marzano, mia collega del Gruppo Misto in Commissione Giustizia, ha depositato la risoluzione 7/01100 come prima firmataria. Seguirà l'On. D'Ambruoso, e insieme a lui altri colleghi. Ringrazio fin da ora tutti i colleghi che stanno collaborando per la realizzazione di questo progetto.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi.
Ivan Catalano.
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