Buongiorno a tutti
Solo pochi mesi fa, con il decreto-legge n. 192 del 2014, convertito dalla legge n. 11 del 2015, le Camere hanno prorogato la sospensione di validità delle norme c.d. "antiabusivismo" sul noleggio con conducente introdotte dalla legge n. 21 del 1992 dall'articolo 29, comma 1-quater, del decreto-legge n. 207 del 2008.
Tali censurabili norme, il cui scopo non è mai stato quello di contrastare l'abusivismo, bensì solo quello di devastare, come parte di una cambiale elettorale, il servizio di NCC, sono state censurate dall'Antitrust per la loro natura anticoncorrenziale. Esse risultano infatti del tutto inadeguate a regolamentare il servizio pubblico di noleggio con conducente — alla luce dei principi ribaditi dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e da quelli ricavabili dalle pronunce della Corte Costituzionale — e potrebbero addirittura esporre l'Italia a procedure in sede europea.
L'intreccio normativo creato dai numerosi rimandi e proroghe ha determinato un'inaccettabile incertezza normativa rispetto alla vigenza delle norme di cui al decreto-legge n. 207 del 2008, malgrado l'autorevole opinione espressa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e malgrado l'inequivoca volontà sospensiva manifestata dal legislatore.
E tuttavia, con sentenza n. 8359/2015, il tribunale di Milano ha sostenuto la vigenza delle norme in discussione, argomentando, tra l'altro, che «non si ritiene vincolante, né convincente, il parere (di segno opposto, ndr) dato dal Direttore Generale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in data 7 settembre 2012 alla Camera di commercio di Frosinone (depositato da parte appellata) secondo il quale l'articolo 29 più volte citato non sarebbe allo stato in vigore. Trattasi di un mero parere di un funzionario amministrativo e non di un atto normativo, non idoneo pertanto a fornire interpretazioni autentiche della legge».
Non si può lasciare le migliaia di NCC italiani in balia di azioni giudiziarie da parte dei Comuni. La mera esistenza di sentenze come quella citata, indipendentemente dalla correttezza o meno dell'operazione interpretativa svolta dal giudice - con la quale, nel rispetto dei rapporti tra poteri dello Stato, non si concorda - dimostra l'impossibiltà di continuare a trascinare la situazione attuale, di sospensione in sospensione.
Sia le norme introdotte dal decreto-legge n. 207 del 2008 sia l'incertezza normativa rispetto alla loro vigenza, determinano gravissimi danni al settore del noleggio con conducente italiano, e rischiano di consegnare l'intero settore alla concorrenza straniera e a forme di abusivismo totale, che già sono apparse sulle nostre strade.
Ho quindi chiesto, con interrogazione in question time, al Governo quali urgenti iniziative intenda adottare al fine di espungere definitivamente dall'ordinamento le norme anticoncorrenziali introdotte dal decreto-legge n. 207 del 2008. Il Governo ha confermato, con specifica motivazione, la non vigenza delle norme sopra richiamate e quindi l'erroneità della decisione giudiziaria del Tribunale di Milano. Il Governo ha quindi comunicato che sta lavorando, "insieme all'Autorità di regolazione dei trasporti e all'Antitrust, per individuare possibili soluzioni che, innanzitutto, tutelino i servizi per i cittadini e la loro sicurezza. Il Parlamento, ovviamente, darà ogni utile indirizzo per individuare una soluzione atta a conciliare i contrapposti interessi".
Ciò è apprezzabile, ma si può far di più, ossia eliminare, già con la Legge annuale concorrenza, il lascito avvelenato dell'art. 29, comma 1-quater. Certamente ciò non farà venir meno la necessità di discutere una più ampia riforma della normativa vigente per l'intero settore del trasporto non di linea. La futura normativa (o magari normative, in caso di separazione dei servizi) dovrà contemperare le esigenze della libera concorrenza, con la sicurezza e la qualità del servizio. Proposte interessanti sono già giunte da membri di entrambe le categorie interessate, taxi e NCC. Faccio tesoro dei motivati suggerimenti, anche critici, relativi al testo di PDL da me inizialmente proposto. Ho già formulato numerosi emendamenti, elaborati sulla scorta del confronto con gli operatori, da presentare in Commissione. Sono disposto a confrontarmi con tutti. Quello che penso - anche in senso molto critico - su Uber è già in nero su bianco (nota giuridica, nota tecnica) da tempi non sospetti. Coloro che intendono sfruttare la "minaccia di Uber" per colpire ulteriormente il mondo del noleggio con conducente, che - ricordo - non sfama meno famiglie del settore dei taxi, abbiano però il buon gusto di non farlo dietro false motivazioni di interesse generale.
Ivan Catalano
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