Buon pomeriggio a tutti.
Ritorno sull'argomento di "Oracolo" per darvi un aggiornamento a riguardo, davvero interessante. Il 22 aprile 2015 ho depositato in camera una mozione (n°1-00828) su Poste Italiane, discussa in abbinamento con le altre in calendario. Al sesto punto dell'impegno ho scritto:
a porre in essere effettive ed efficaci interconnessioni tra i sistemi telematici di sicurezza interna di Poste italiane spa e le banche dati pubbliche, al fine di garantire la tutela del risparmiatore.
cioè ha fare ciò che il software Oracolo, per dichiarazione di Poste Italiane, sta facendo. Vi ricordo la risposta del governo alla mia precedente interrogazione:
Poste Italiane ha comunicato che il citato Sistema «Oracolo», grazie al collegamento diretto ed operativo, in tempo reale con le proprie banche dati, del Ministero degli Interni, dell'Agenzia delle Entrate e della Motorizzazione Civile, consente di accertare l'autenticità dei documenti presentati dalla clientela, permettendone il riconoscimento ed il corretto censimento.
Durante la discussione della mozione, il governo, tramite il sottosegretario Giacomelli (ore 15.20), ha dichiarato che il punto 6, sull'interconnessione, non poteva avere il parere favorevole del governo, riferendo testualmente le seguenti parole:
ANTONELLO GIACOMELLI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Sul sesto capoverso il parere è contrario, anche qui per il tipo di impostazione. Non occorrerebbe nemmeno una riformulazione, ma proprio, diciamo così, non si può parlare di interconnessione delle banche dati con i sistemi telematici di sicurezza interna, quindi il parere non può che essere contrario.
Quindi da un lato abbiamo Poste Italiane che dice che Oracolo è in grado di fare controlli in tempo reale con le banche dati della pubblica amministrazione, ma dall'altro lato invece il Governo che dice che non si può nemmeno parlare di interconnettere le banche dati della PA con i sistemi di sicuerezza di Poste Italiane.
Quindi dove sta la verità?
Ivan Catalano
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