Nell'ottobre scorso ho presentato un'interrogazione (n. 4-06424) al Ministro dello sviluppo economico sul tema della concorrenza nel servizio postale. Il Governo ha infine risposto.
Le poste Vaticane e le Poste di San Marino hanno stipulato con Globe Postal Service (GPS), una società privata che è entrata nel mercato dei servizi postali e svolge il servizio di vendita e postalizzazione di corrispondenza, utilizzando una propria rete di raccolta, degli accordi per il recupero della corrispondenza rinvenuta nella rete di raccolta di Poste Italiane. Al contrario Poste Italiane applica, per la restituzione a GPS della corrispondenza affrancata con bolli GPS ed erroneamente imbucata nelle caselle delle Poste, il prezzo di consegna previsto per i privati. In tal modo, però, l'incumbent parrebbe sfruttare il proprio vantaggio di posizionamento sul mercato per escluderne, di fatto, i nuovi entranti.
Poste Italiane - per bocca del Governo - ha ammesso quanto esposto circa i prezzi richiestaia GPS, in quanto ha evidenziato di aver adottato un contratto standard, rivolto agli operatori interessati e definito sulla base dei previsti criteri indicati nello stesso art. 18. Il Governo prosegue affermando che "tale contratto, consultabile sul sito internet aziendale, prevede che la restituzione degli invii dell'operatore alternativo avvenga con l'applicazione del medesimo prezzo previsto per l'analoga prestazione fornita ai propri clienti e che attualmente ammonta ad euro 0,70 poiché il prezzo per la restituzione equivale al prezzo dell'affrancatura prioritaria retail".
La società Globe Postal Service ha rifiutato di stipulare il menzionato contratto standard alle condizioni generalmente applicate, evidenziando l'impossibilità economico-finanziaria per un operatore privato di corrispondere una tale somma, a fronte dei ridotti margini di guadagno. Ha chiesto quindi a Poste Italiane di fornire un servizio di restituzione a condizione negoziate tra le parti, proponendo l'applicazione di un corrispettivo per la restituzione non superiore ad euro 0,10. D'altra parte, Poste ha al contrario evidenziato che il rinvenimento e lo stoccaggio degli invii di GPS ( che ammontano a circa 400.00 unità) comporta pesanti oneri amministrativi e gestionali a proprio carico, solo parzialmente compensati dall'applicazione della tariffa regolamentata ( 0,70 al pezzo).
Il Governo mi ha informato che l'AGCOM con delibera 564/14/CONS ha avviato un procedimento, attualmente in corso, volto alla definizione delle condizioni di restituzione degli invii affidati ad altri operatori e rinvenuti nella rete di Poste Italiane". Nell'ambito di tale procedimento l'Autorità a disposto in via cautelare che Poste Italiane restituisca alla Globe Postal Service le cartoline sinora rinvenute, con l'obbligo di per quest'ultima di corrispondere per ciascun invio l'importo che sarà definito all'esito del procedimento. La stessa autorità su tale tema ha rappresentato di aver avviato una serie di iniziative finalizzate all'adozione di misure volte a far si che il fenomeno degli invii erroneamente impostati nella rete di un operatore postale, diverso da quello al quale è stata corrisposta l'affrancatura, non si traduca in un'omissione del servizio del recapito a discapito degli utenti".
Sono soddisfatto della risposta che il Governo ha dato in merito a questa vicenda. Quanto fin qui deciso dall'AGCOM è significativo nel valutare, quantomeno sotto il profilo del fumus, la possibile sussistenza di un abuso di posizione dominante nel comportamento di Poste. Continuerò a seguire con attenzione la vicenda e, in particolare, il lodevole intervento dell'AGCOM sul tema.
Ivan
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